L’astrofotografia, o fotografia astronomica è il genere fotografico in cui la fotografia ha come soggetti corpi celesti. A causa del movimento di rotazione terrestre da ovest verso est, la sfera celeste ruota apparentemente in senso opposto da est verso ovest e con essa i pianeti e tutte le stelle: tale situazione richiede al fotografo di compensare detto moto, tramite apposite montature equatoriali, in modo da contrastare il moto apparente ed il conseguente “effetto di mosso” presente nelle foto.

ore 23:32, copertura lunare circa 65%; 400 mm (640 mm eq.); f5,6; ISO 100; doppia esposizione: 4 sec per la parte in ombra; 1/100 sec per la parte in luce

Il Tripletto del Leone è un piccolo gruppo di galassie che dista circa 35 milioni di anni luce dalla Terra nella costellazione del Leone. E’ formato dalle galassie a spirale M66, M65 e NGC 3628. Dati di scatto: 80 scatti a 400mm; f7,1; 15 sec; iso 12800; corpo Canon EOS RF; obiettivo Canon 100-400 IS II USM; astroinseguitore Minitrack LX2.

Dati di scatto: 26 scatti a 400mm; f7,1; 15 sec; iso 6400; corpo Canon EOS RP; obiettivo Canon 100-400 IS II USM; astroinseguitore Minitrack LX2.

Le Pleiadi (conosciute anche come le Sette sorelle o con la sigla M45 del catalogo di Charles Messier) sono un ammasso aperto visibile nella costellazione del Toro. Questo ammasso, piuttosto vicino (440 anni luce), conta diverse stelle visibili ad occhio nudo; da un luogo più buio se ne possono contare già dodici. Tutte le sue componenti sono circondate da leggere nebulose a riflessione. Le stelle visibili tra le Pleiadi sono molto più calde del normale e ciò si riflette nel loro colore: sono delle giganti blu o bianche. Nella mitologia greca, le Sette Sorelle erano ninfe delle montagne, chiamate Asterope, Merope (o Dryope o Aero), Elettra, Maia, Taigete, Celaeno e Alcyone. Questi nomi sono oggi assegnati a singole stelle dell’ammasso. In Giappone le Pleiadi sono conosciute come Subaru.

La Nebulosa Fiamma (NGC 2024) è una nebulosa diffusa molto vicina alla brillantissima stella Alnitak, la stella più a est della Cintura di Orione. La Nebulosa Testa di Cavallo (B33) è invece una nebulosa oscura che si trova appena sotto Alnitak. Entrambe fanno parte del grande complesso nebuloso molecolare di Orione. Dati di scatto: 74 scatti a 400mm; f5,6; 10 sec; iso 16000; corpo Canon EOS RP; obiettivo Canon 100-400 IS II USM; astroinseguitore Minitrack LX2.

Le stelle che compongono la Cintura sono, da sinistra a destra: Alnitak, Alnilam e Mintaka. Sopra ad Alnitak si distingue nettamente la Nebulosa Fiamma (NGC 2024), mentre sotto è percettibile la Nebulosa Testa di Cavallo (B33). A sud della Cintura è evidente la zona della Spada di Orione, formata dalla nebulosa NGC 1977 e la famosa Nebulosa di Orione (M42). Dati di scatto: 78 scatti a 300mm; 30 dark frame; f7,1; 15 sec; iso 16000; corpo Canon EOS RF; obiettivo Canon 100-400 IS II USM; astroinseguitore Minitrack LX2.

L’Ammasso globulare di Ercole (M13) è visibile nell’omonima costellazione di Ercole. Si tratta dell’ammasso globulare più luminoso dell’emisfero boreale e contiene diverse centinaia di migliaia di stelle. Attorno al suo nucleo, le stelle sono circa 500 volte più concentrate che nei dintorni del sistema solare. L’età di M13 è stata stimata tra i 12 e i 14 miliardi di anni e la sua distanza dalla Terra è di 23.157 anni luce. Apparendo così luminoso ad una così grande distanza, la sua luminosità reale è elevatissima, oltre 300.000 volte quella del Sole. Dati di scatto: 49 scatti a 560mm (moltiplicatore 1,4x); f8; 8 sec; iso 16000; corpo Canon EOS RP; obiettivo Canon 100-400 IS II USM; astroinseguitore Minitrack LX2 con molla su posizione R.

La Luna ha dei colori: la sua superficie selenica è composta da rocce simili a quelle terrestri e ci sono zone in cui la composizione chimica può cambiare, a seconda del tipo di minerali prevalenti. Ogni minerale ha una colorazione tipica; se varia l’abbondanza di un certo minerale, allora può cambiare, in modo leggero, il colore. Le differenze cromatiche sono molto tenui e visibili solo attraverso un’opportuna tecnica fotografica, la cosiddetta Mineral Moon. Dati di scatto: 70 scatti a 560mm; f11; 1/500 sec; iso 100; corpo Canon EOS RP; obiettivo Canon 100-400 IS II USM; moltiplicatore 1,4x; astroinseguitore Minitrack LX2.

Congiunzione Luna e Venere del 26/4/2020 alle ore 22:32 circa. La Luna è in fase crescente, illuminata al 12,5%; Venere è in fase calante, illuminato al 28,6%. Dall’ingrandimento si nota come anche Venere, osservato dalla Terra, abbia delle fasi, in quanto la sua orbita è più interna della nostra (lo stesso vale per Mercurio). Dati di scatto: 3 esposizioni con astroinseguitore Minitrack LX2: – 1 per la Luna a 560mm; f8; 1/20 sec; iso 100; – 1 per la luce cinerea della Luna e Venere a 560mm; f8; 3,2 sec; iso 800; – 1 per la fase di Venere a 560mm; f8; 1/100 sec; iso 100; corpo Canon EOS RP; obiettivo Canon 100-400 IS II USM; moltiplicatore 1,4x.

Antares è facilmente individuabile al centro della costellazione dello Scorpione. In particolare il suo colore rosso-arancio spicca fra le stelle luminose che la circondano, che sono quasi tutte di colore azzurro. Con tre di queste, ossia β Scorpii, δ Scorpii e π Scorpii, Antares forma l’asterismo noto come il Grande Uncino. Antares si trova in una regione galattica ricca di nubi di gas. In particolare Antares illumina la porzione più a sud della nube di Rho Ophiuchi, una nube molecolare gigante che si stende fra le costellazioni dello Scorpione e dell’Ofiuco. Questa porzione si frappone fra noi e la stella e viene illuminata da Antares, assumendo lo stesso colore rossastro che caratterizza questo astro. Altre regioni della nube invece vengono illuminate dalle stelle azzurre che circondano Antares e assumono questo colore, creando un contrasto molto particolare. Dati di scatto: 32 frames con inseguimento; Canon RP; 50mm; f/1,8; 70sec; iso 400; elaborazione con Sequator, Ps e Lr.

La Galassia di Andromeda (nota anche con le sigle di catalogo M 31 e NGC 224), è una galassia a spirale gigante che dista circa 2,538 milioni di anni luce dalla Terra in direzione della costellazione di Andromeda, da cui prende il nome. Si tratta della galassia di grandi dimensioni più vicina alla nostra, la Via Lattea; è visibile anche a occhio nudo ed è tra gli oggetti più lontani visibili senza l’ausilio di strumenti. Appena sopra è visibile la galassia M 110 (o NGC 205). Dati di scatto: 31 frames con inseguimento Minitrack LX2; Canon RP; 200mm (+ crop); f/2,8; di cui 11 a 20 sec ed iso 6400, 8 a 30 sec ed iso 6400, 6 a 30 sec ed iso 3200, 6 a 20 sec ed iso 1600; elaborazione con DSS, Ps, CR e Lr.

Grande congiunzione Giove-Saturno (22/12/2020 ore 17:40). Stacking di molti scatti a differenti esposizioni per Giove, Saturno e le lune.Per Giove, da sinistra a destra: Callisto, Europa, Io e Ganimede;mentre per Saturno, il puntino luminoso soprastante è Titano.Tutti gli scatti sono stati effettuati con Canon EOS 100D, f/8, focale 400mm e moltiplicatore 1,4x (focale eq. 896mm).