Da parecchi anni, nella mia testa, si era manifestata l’idea di andare a vedere il meraviglioso spettacolo dell’Aurora Boreale. Il 2018 è stato l’anno giusto! Da sempre sono un amante della montagna e della neve, pertanto mi sarei trovato quasi nel mio habitat naturale. Il freddo non sarebbe stato un problema.
Tromsø – La città di Tromsø, ubicata oltre il 69° parallelo, 350 km a nord del Circolo Polare Artico, è la più grande della Norvegia settentrionale (Nord-Norge); in inverno, ha un clima relativamente temperato, in quanto lambita dalla Corrente del Golfo.
Tromsø è stata anche la “base” del nostro viaggio: da lì, io e mia moglie, quotidianamente partivamo per le varie escursioni e per le tre incredibili cacce all’Aurora.
Il meteo è stato molto clemente e per i 5 giorni di permanenza le previsioni davano sempre sereno e poco nuvoloso; inoltre c’era luna nuova.
Mercoledi 17 gennaio 2018 – Durante il volo di andata, lo spettacolo artico che si presenta sotto di me, tra fiordi e montagne imbiancate, non mi fa staccare lo sguardo dal finestrino dell’aereo, ma so che il bello deve ancora arrivare, sperando già dalla prima sera: ovvero dalla prima “Caccia all’Aurora” della mia vita.
Alle 18 della sera di arrivo, quando ormai faceva buio da parecchie ore, partiamo per la caccia, visto che lo scopo principale del viaggio era essenzialmente quello. Il viaggio in pullman è piuttosto lungo e arriviamo in prossimità di Skibotn, il nostro punto di avvistamento, verso le 19,40. Siamo ad una decina di km dalla Finlandia. Dopo aver piazzato il cavalletto, orientato la reflex verso lo spicchio di cielo dove sarebbe stato più probabile avvistarla ed impostato i vari settaggi, inizio ad attendere. La temperatura è di circa -8/-9°C, ma un fastidioso vento la fa percepire attorno ai -16°C. Passate più di 2 ore, ho scattato solo alcune foto ad una splendida Via Lattea. Le mie speranze stanno progressivamente calando, anche perché sono conscio del fatto che non si ha mai la certezza di avvistarla, ma poco dopo le 22 ecco un leggero bagliore che si manifesta nel cielo, una nuvola dalle singolari fattezze e di un colore tendente al giallo/verdolino! E’ finalmente lei: dopo una lunga attesa riesco a vedere la mia prima Aurora!
Faccio un breve excursus: l’occhio umano, a differenza della fotocamera, non percepisce le intensità verdi così come appaiono nelle foto. Sono le lunghe esposizioni e le più alte sensibilità delle reflex che permettono di catturare le aurore con i colori così accesi; inoltre alcune lunghezze d’onda, come il rosso, rosa e blu, sono quasi impercettibili ad occhio nudo.
Ritorniamo a noi: si diceva che finalmente, dopo una lunga e fredda attesa, si era palesata. Ma per poco… non avendo altre esperienze fino a quel momento, poteva già essere sufficiente; così, dopo una altro periodo di buio, mi sono recato vicino al pullman a bere della cioccolata calda. In quel preciso momento, sul finire della serata, qualcuno si accorge che sta nuovamente succedendo qualcosa, ma di più grosso, di più intenso. Lo si vede bene, anche ad occhio nudo! Di corsa, incurante del buio e del ghiaccio sotto i piedi, ritorno nella postazione iniziale e comincio a scattare! Questa volta la sua l’intensità ed il movimento sono splendidi, mentre il freddo viene sostituito dal verde e da una piacevole sensazione di calda meraviglia.
Così, attorno alle 00,30, sveglio da quasi 22 ore (la mattina della partenza la sveglia è suonata alle 2,40!), mi sono addormentato sul pullman durante il viaggio di ritorno, sfinito ma felice! L’indomani ci aspettava la nostra prima intera “giornata artica”.
Giovedi 18 gennaio 2018 – dopo un meritato sonno, alle 10 partiamo in escursione alla volta di fiordi, montagne spiagge di sabbia bianca e paesini di pescatori; siamo accompagnati dalla bravissima guida Adrien e andiamo in direzione ovest.
La prima tappa è a poca distanza da Kaldfjord e a fare capolino dal mare c’è un gruppetto di 5 o 6 simpatiche foche; poi ci fermiamo ad ammirare il lago Kattfjordvatnet, ghiacciato e ricoperto di neve. Successivamente è la volta del fiordo Nordfjorden, le cui acque sono completamente gelate ed il ghiaccio è di un colore blu cobalto; qui la calda Corrente del Golfo non riesce a far sentire il proprio effetto.
Dopo aver attraversato uno stretto e lungo ponte a senso unico alternato, arriviamo a Sommarøy e quindi alla spiaggia bianca e piena di conchiglie di Hillesøy. Qui, alle 12,15, vediamo distintamente un piccolo spicchio di sole appena sopra l’orizzonte: l’autista e la nostra guida, di nazionalità finlandese, sono molto emozionati dalla visione, perchè, ci spiegano, sono 2 mesi che sta sotto l’orizzonte e la mancanza dei suoi raggi si sta facendo sentire! Sulla via del ritorno, appena dopo lo stretto ponte, ci fermiamo in una spiaggetta bianca e molto ventosa per consumare il nostro pranzo al sacco.
Ripartiamo lungo la strada costiera che passa per Buvikvoll e Bakkejord, accompagnati da un fortissimo e freddissimo vento che agita il mare del fiordo con onde alte più di 1 metro. Ogni tanto facciamo qualche breve sosta fotografica, dato che lungo il tragitto avvistiamo un gruppetto di renne nel bosco e un’aquila reale. L’ultima sosta la facciamo presso il paesino di Straumsbukta, dove visitiamo delle suggestive casette di legno di pescatori. Ormai sono passate le 14,30 ed inizia decisamente a fare buio…
Tornati in hotel, dopo una doccia calda ed un breve riposo, arrivano finalmente le 18 anche di questa giornata: siamo nuovamente pronti per “cacciare”, totalmente pieni dell’entusiasmo creatosi dallo spettacolo della notte prima. Questa volta il viaggio in pullman è un poco più breve. Passiamo attraverso un lungo tunnel sotto il mare e giungiamo ad Hansnes prima delle 20; appena scesi Lei è già lì ad attenderci, il vento no… Partiamo bene! Prendo posizione, imposto tutto correttamente ed inizio a scattare. Dai primi scatti la prima sorpresa: oltre al verde si vede anche parecchio rosso, che corrisponde agli strati più alti nell’atmosfera. Cambio qualche inquadratura e con mia moglie ci facciamo alcuni autoscatti insieme alla ormai nostra amica Aurora; mi gusto tutto lo spettacolo.
Poi, all’improvviso, sopra di noi decide di regalarci uno show coi fiocchi! Inizia ad aumentare l’intensità, a volteggiare, a spostarsi e a correre veloce; sembrano quasi le corde di un pianoforte che si muovono seguendo le note di un pianista provetto. Tutto questo continua per parecchio tempo, poi pian piano inizia a rallentare, ma resta sempre lì intenta a farsi ammirare, anche quando siamo ‘costretti’ a risalire in pullman e rientrare in albergo. Sono ormai passate le 23,30 e siamo stati in sua compagnia per tutto il tempo! Per come si è comportata, ha fatto ‘impallidire’ quella della sera precedente. Siamo stati veramente molto fortunati!
Venerdì 19 gennaio – Ci alziamo abbastanza presto, perché alle 8,45 ci aspetta il pullman che ci porterà al fiordo di Lyngen per il giro in slitta trainati dai cani. Anche oggi il tempo è sereno e limpido, ma il sole resta sempre sotto l’orizzonte. Dopo aver indossato le tute termiche ed ascoltato le istruzioni della nostra guida su come diventare un perfetto musher e portare una muta di cani da slitta, partiamo! I cani sono freschi e riposati, quindi si scatenano e tirano a perdifiato. Il giro dura più di 2 ore di assoluto divertimento, ma anche di fatica per il musher, tanto che sono addirittura riuscito a sudare! Al termine siamo entrati in una tenda Sami per scaldarci e per pranzare.
Rientrati a Tromsø nel tardo pomeriggio, ci siamo rifocillati con un ottimo hamburger e una birra artigianale autoctona Mack, per poi ripartire, molto carichi e fiduciosi, per la terza ed ultima caccia. Quella caccia che, a posteriori, posso definire indimenticabile e stupefacente.
Arriviamo in pullman a Kvaløyvågen e quando scendiamo, anche stasera, Lei è già lì ad aspettarci! Mi convinco che siamo stati veramente fortunati in queste 3 notti. Come al solito, mi posiziono, imposto e scatto; questa volta però il rosso non c’è. Allora continuo a scattare, girovagando qua e là nei dintorni per variare i primi piani e fare passare un po’ il tempo; mi piacciono alcuni alberelli con la loro silhouette che si staglia dal verde aurorale.
Poi trovo un grosso e piatto masso conficcato nel terreno imbiancato, così decido di usarlo come piedistallo per altre pose; questa volta il profilo è il mio o di mia moglie.
Durante uno dei miei ‘turni’ sul piedistallo improvvisato, sento la sua voce concitata avvertirmi che sopra le mie spalle, da sud, sta rapidamente formandosi qualcosa, quasi perpendicolare all’arco est-ovest di Aurora che stavamo riprendendo. Nel giro di pochissimi secondi si forma un’intensissima e luminosissima Aurora, che si muove rapida e sinuosa, quasi danzando sopra di noi! Tutta l’oscurità intorno prende colore, la neve ghiacciata sotto i nostri piedi è completamente avvolta da un verde bellissimo! Si riesce a vedere alla perfezione, come durante un plenilunio! Si sentono le urla di stupore delle persone che si sono riversate fuori dal pullman; io ho i brividi addosso, ma non certo per il freddo, che non so più cosa sia. Vedo gli occhi umidi di mia moglie. Scatto a desta, a sinistra e davanti… siamo completamente avvolti! Addirittura alzando un pochino gli ISO della reflex, riesco ad abbassare i tempi fino ad 1 sec, per fissare ancora meglio il Suo movimento! E’ incredibile! E’ lo spettacolo più emozionante a cui abbia mai assistito in vita mia! Sento addirittura gli applausi delle persone che ormai sono ovunque! Mi sdraio sulla neve in posizione supina e, con gli occhi rivolti al cielo, mi godo lo spettacolo dalla prima fila!
Riguardando rapidamente le foto e mi accorgo che ci sono delle striature blu e delle più evidenti striature rosa, fatto questo piuttosto raro. Era talmente bella da essere imbarazzante; Francesco, la bravissima guida che ci ha accompagnato nelle ultime due serate, ci dice che è stata una delle migliori della stagione. Io aggiungo che quasi ci si poteva abbronzare! 🙂
Intanto il tempo è passato troppo veloce e anche questa volta siamo costretti a salire in pullman e rientrare in città. Il mio desiderio sarebbe quello di rimanere fuori tutta la notte, ma purtroppo è una speranza vana. Lei è ancora lì, sempre intensa, sempre bellissima, che sembra quasi salutarci. Il picco di prima è terminato, dopo quasi 1 ora, ma Lei non ci ha mai abbandonato.
In conclusione, dopo queste 3 fantastiche nottate, posso affermare di aver vissuto un’escalation perfetta di stupore, meraviglia ed entusiasmo, decisamente meglio di quanto mi sarei mai immaginato!
Sabato 20 gennaio 2018 – Questa giornata abbiamo deciso di passarla in relax, inizialmente prendendo la cable-car per salire sul monte Storsteinen a 420 m s.l.m. e poi gustandoci un sabato pomeriggio in città.
Dalla stazione a monte della funivia, complice ancora una volta una giornata completamente serena, si gode di un incantevole panorama su Tromsøya (Isola di Tromsø). Questo è anche il punto di partenza di parecchi sentieri o escursioni.
Siccome fermi non riusciamo proprio a rimanere, dopo alcune foto al panorama circostante, decidiamo di proseguire in su verso un cucuzzolo innevato che sembra quasi chiamarci: è Bønntuva (776 m s.l.m.). L’ascesa è piuttosto attenta, in quanto non siamo attrezzati, ma la crosta di ghiaccio sopra la neve ci permette di fare dei piccoli gradini con le punte delle scarpe. Arrivati in cima, lo spettacolo è stupendo e la luce dell’alba/tramonto assume delle sfumature rosa.
Per la discesa, invece, decidiamo di prendere la “via veloce” e trasformiamo i nostri sederi in bob, lasciandoci scivolare per due lunghi tratti. Alla fine ci guardiamo in faccia ed esplodiamo a ridere di gusto! Una volta ripresa la cable-car e arrivati a valle, ci incamminiamo verso il centro, prendendo il ponte alla base della Cattedrale Artica.
Dopo la più classica delle “vasche”, su consiglio di un amico, andiamo a farci una birretta al Mack’s Beer Hall (Ølhallen), uno storico pub di Tromsø; prendiamo il menu degustazione e anziché una ce ne facciamo 5!
Dopo una doccia in hotel e un breve momento di relax, usciamo per la cena al ristorante, dove ci aspetta un’ottima tagliata di carne di renna.
Domenica 21 gennaio 2018 – Purtroppo la permanenza in Norvegia è giunta al termine e il volo che da Tromsø ci porterà in Svezia, a Stoccolma, ci aspetta. Però questa mattina riesco a trovare il tempo per un piccolo giretto e qualche scatto in una città semideserta ed ancora un po’ addormentata.
A questo punto è veramente arrivato il momento dei saluti, un ARRIVEDERCI, perchè la capitale della Svezia ci aspetta per una breve permanenza… ma questa è un’altra storia.
NOTE: per vedere il geotagging è possibile andare sull’album Flickr qui
Una risposta a "Viaggio nella Norvegia del Nord"