Le Dolomiti (Dolomiten in tedesco, Dolomites in ladino, Dolomitis in friulano), sono un insieme di gruppi montuosi delle Alpi Orientali italiane, a sud della catena principale alpina, interamente comprese in Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli, tra le province di Belluno, Bolzano, Trento, Udine, Pordenone, Vicenza e Verona. Il 26 giugno 2009 il Comitato Esecutivo della Convenzione sul patrimonio materiale dell’umanità dell’UNESCO, riunito a Siviglia, le ha dichiarate Patrimonio dell’umanità.
Le Dolomiti prendono il nome dal naturalista francese Déodat de Dolomieu (1750-1801) che per primo studiò il particolare tipo di roccia predominante nella regione, battezzata in suo onore dolomia, costituita principalmente dal minerale dolomite, ovvero carbonato doppio di calcio e magnesio. Questa composizione chimica delle rocce dà origine al fenomeno dell’enrosadira. La prima denominazione geografica del termine “Dolomiti” comparve nel 1837 in una guida edita a Londra, per descrivere una regione montuosa comprendente le valli di Fassa, Gardena, Badia, la val Pusteria nonché le Alpi venete. Nel 1864 fu pubblicato il volume The Dolomite Mountains, resoconto di viaggio di due naturalisti inglesi, J. Gilbert e G.C.Churchill. Con questo volume il termine fu introdotto a livello mondiale.
Enrosadira sulla Marmolada
Il Lago Nero, nell’alta Val Nambrone, con le cime delle Dolomiti di Brenta, che si specchiano al tramonto.
Il Lago Nero, nell’alta Val Nambrone, con le cime delle Dolomiti di Brenta, che si specchiano al tramonto.
Il Lago di Mezzo è un lago effimero, ovvero temporaneo, e si forma soltanto in occasione dello scioglimento delle nevi o da forti piogge nel periodo da metà maggio a fine luglio. Si trova in una piccola radura erbosa situata a poco più di un km di strada dal più famoso Lago di Carezza e l’acqua raggiunge al massimo i due metri e mezzo di profondità.
Il Lago di Mezzo è un lago effimero, ovvero temporaneo, e si forma soltanto in occasione dello scioglimento delle nevi o da forti piogge nel periodo da metà maggio a fine luglio. Si trova in una piccola radura erbosa situata a poco più di un km di strada dal più famoso Lago di Carezza e l’acqua raggiunge al massimo i due metri e mezzo di profondità.
Il Lago di Mezzo è un lago effimero, ovvero temporaneo, e si forma soltanto in occasione dello scioglimento delle nevi o da forti piogge nel periodo da metà maggio a fine luglio. Si trova in una piccola radura erbosa situata a poco più di un km di strada dal più famoso Lago di Carezza e l’acqua raggiunge al massimo i due metri e mezzo di profondità.
le Pale di San Martino sono nascoste tra le nuvole
Il piccolo e caratteristico villaggio di Colle Santa Lucia (Col in Ladino) è situato a 1453 m sul livello del mare nel cuore delle Dolomiti tra i maestosi massicci della Marmolada del monte Civetta e del monte Pelmo in posizione soleggiata e panoramica.
sullo sfondo le Tre Cime di Lavaredo incappucciate tra le nuvole
sullo sfondo le Tre Cime di Lavaredo incappucciate tra le nuvole
sullo sfondo le Tre Cime di Lavaredo incappucciate tra le nuvole
Lago di Carezza
Moena, la Fata delle Dolomiti, sovrastata dalla Roda di Vael
Alta via Bepi Zac
Torre di Pisa – Latemar
Sas de Mesdì
Antermoia
Cimon della Pala, Pale di San Martino
Re Alberto – Torri del Vajolet
Sassolungo e Sassopiatto con tramonto sulla Val di Fassa
Lago Lagusel in Valle San Nicolò
Chiesa di San Giovanni Battista di Vigo di Fassa. Sullo sfondo il Sassolungo e il Sassopiatto.
Alba su Moena
Cima di Viezzena
Re Alberto – Torri del Vajolet
Cappella di San Sebastiano, Nova Levante (BZ)
Enrosadira sul Sassolungo e Sassopiatto
è un lago alpino situato nella val di Tovel, sul territorio del comune di Ville d’Anaunia in Val di Non (Provincia di Trento), a un’altitudine di 1178 m s.l.m. e all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. La valle si insinua dall’abitato di Tuenno per 17 km tra il Monte Peller a ovest e il massiccio della Campa a est, fino all’imponente circo roccioso delle Dolomiti di Brenta che circoscrive l’alta valle, dove è situato il lago. È stato anche chiamato “lago rosso” per il fenomeno dell’arrossamento delle sue acque, che avveniva fino al 1964 per azione di un’alga (Tovellia sanguinea). I recenti studi hanno stabilito che la sparizione del fenomeno dell’arrossamento sia dovuta alla mancanza del carico organico (azoto e fosforo) proveniente dalle modalità di monticazione (transumanza) delle mandrie di bovini che pascolavano nei pressi del lago. Queste sostanze, confluendo nel lago, contribuivano in maniera determinante alla fioritura della Tovellia sanguinea. Dagli anni sessanta il cambiamento della gestione degli animali in malga e la quasi totale scomparsa delle greggi che soggiornavano nei pascoli alti, spiegano la diminuzione dell’apporto di questo carico organico e quindi la cessazione del fenomeno di fioritura dell’alga.
è un lago alpino situato nella val di Tovel, sul territorio del comune di Ville d’Anaunia in Val di Non (Provincia di Trento), a un’altitudine di 1178 m s.l.m. e all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. La valle si insinua dall’abitato di Tuenno per 17 km tra il Monte Peller a ovest e il massiccio della Campa a est, fino all’imponente circo roccioso delle Dolomiti di Brenta che circoscrive l’alta valle, dove è situato il lago. È stato anche chiamato “lago rosso” per il fenomeno dell’arrossamento delle sue acque, che avveniva fino al 1964 per azione di un’alga (Tovellia sanguinea). I recenti studi hanno stabilito che la sparizione del fenomeno dell’arrossamento sia dovuta alla mancanza del carico organico (azoto e fosforo) proveniente dalle modalità di monticazione (transumanza) delle mandrie di bovini che pascolavano nei pressi del lago. Queste sostanze, confluendo nel lago, contribuivano in maniera determinante alla fioritura della Tovellia sanguinea. Dagli anni sessanta il cambiamento della gestione degli animali in malga e la quasi totale scomparsa delle greggi che soggiornavano nei pascoli alti, spiegano la diminuzione dell’apporto di questo carico organico e quindi la cessazione del fenomeno di fioritura dell’alga.
è un lago alpino situato nella val di Tovel, sul territorio del comune di Ville d’Anaunia in Val di Non (Provincia di Trento), a un’altitudine di 1178 m s.l.m. e all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. La valle si insinua dall’abitato di Tuenno per 17 km tra il Monte Peller a ovest e il massiccio della Campa a est, fino all’imponente circo roccioso delle Dolomiti di Brenta che circoscrive l’alta valle, dove è situato il lago. È stato anche chiamato “lago rosso” per il fenomeno dell’arrossamento delle sue acque, che avveniva fino al 1964 per azione di un’alga (Tovellia sanguinea). I recenti studi hanno stabilito che la sparizione del fenomeno dell’arrossamento sia dovuta alla mancanza del carico organico (azoto e fosforo) proveniente dalle modalità di monticazione (transumanza) delle mandrie di bovini che pascolavano nei pressi del lago. Queste sostanze, confluendo nel lago, contribuivano in maniera determinante alla fioritura della Tovellia sanguinea. Dagli anni sessanta il cambiamento della gestione degli animali in malga e la quasi totale scomparsa delle greggi che soggiornavano nei pascoli alti, spiegano la diminuzione dell’apporto di questo carico organico e quindi la cessazione del fenomeno di fioritura dell’alga.
è un lago alpino situato nella val di Tovel, sul territorio del comune di Ville d’Anaunia in Val di Non (Provincia di Trento), a un’altitudine di 1178 m s.l.m. e all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. La valle si insinua dall’abitato di Tuenno per 17 km tra il Monte Peller a ovest e il massiccio della Campa a est, fino all’imponente circo roccioso delle Dolomiti di Brenta che circoscrive l’alta valle, dove è situato il lago. È stato anche chiamato “lago rosso” per il fenomeno dell’arrossamento delle sue acque, che avveniva fino al 1964 per azione di un’alga (Tovellia sanguinea). I recenti studi hanno stabilito che la sparizione del fenomeno dell’arrossamento sia dovuta alla mancanza del carico organico (azoto e fosforo) proveniente dalle modalità di monticazione (transumanza) delle mandrie di bovini che pascolavano nei pressi del lago. Queste sostanze, confluendo nel lago, contribuivano in maniera determinante alla fioritura della Tovellia sanguinea. Dagli anni sessanta il cambiamento della gestione degli animali in malga e la quasi totale scomparsa delle greggi che soggiornavano nei pascoli alti, spiegano la diminuzione dell’apporto di questo carico organico e quindi la cessazione del fenomeno di fioritura dell’alga.
…e la Marmolada che si specchia
il Lagazuoi si specchia nel lago
sullo sfondo il Lagazuoi (2.835 m) si specchia nel lago.
sullo sfondo il Lagazuoi (2.835 m) si specchia nel lago.
sullo sfondo l’Averau (2648 m) si specchia nel lago.
Lago Federa (2038 m) ed il Becco di Mezzodì (2603 m) sullo sfondo. Il lago si estende di fronte alla maestosa parete est della Croda da Lago; nonostante sia privo di immissari ed emissari, il suo livello rimane pressoché costante durante tutto l’anno grazie a sorgenti sotterranee che ne alimentano le acque.
sullo sfondo il Becco di Mezzodì (2603 m)
Il lago di Sorapis (1923 m) è situato nel Gruppo del Sorapis, appartenente alle Dolomiti Venete, vicino a Cortina d’Ampezzo. La montagna sullo sfondo è il Dito di Dio (2603 m).
Il lago di Sorapis (1923 m) è situato nel Gruppo del Sorapis, appartenente alle Dolomiti Venete, vicino a Cortina d’Ampezzo. La montagna sullo sfondo è il Dito di Dio (2603 m).
Il lago di Sorapis (1923 m) è situato nel Gruppo del Sorapis, appartenente alle Dolomiti Venete, vicino a Cortina d’Ampezzo. La montagna sullo sfondo è il Dito di Dio (2603 m).
Il lago di Sorapis (1923 m) è situato nel Gruppo del Sorapis, appartenente alle Dolomiti Venete, vicino a Cortina d’Ampezzo. La montagna sullo sfondo è il Dito di Dio (2603 m).
Il lago di Sorapis (1923 m) è situato nel Gruppo del Sorapis, appartenente alle Dolomiti Venete, vicino a Cortina d’Ampezzo. La montagna sullo sfondo è il Dito di Dio (2603 m).
Il lago di Sorapis (1923 m) è situato nel Gruppo del Sorapis, appartenente alle Dolomiti Venete, vicino a Cortina d’Ampezzo. La montagna sullo sfondo è il Dito di Dio (2603 m).
Il Seceda è un monte ai piedi del gruppo delle Odle, collocato in val Gardena, sopra l’abitato di Ortisei.
Il Seceda è un monte ai piedi del gruppo delle Odle, collocato in val Gardena, sopra l’abitato di Ortisei.
Il Piz Boè è una montagna delle Dolomiti alta 3.152 m, la vetta più alta del Gruppo del Sella, posta al confine delle province di Trento, Bolzano e Belluno.
Il Sass de Putia è una montagna delle Dolomiti alta 2.875 m. La cima si trova all’interno del parco naturale Puez-Odle, nei pressi del passo delle Erbe, in Alto Adige, all’incrocio tra la val Badia e la val di Funes.
Il Gruppo delle Odle (Geislergruppe o Geislerspitzen in tedesco) è una catena montuosa delle Dolomiti che assieme al gruppo del Puez costituisce la maggior parte del territorio del parco naturale Puez-Odle, contornato dalla val Badia, val Gardena e val di Funes, in Alto Adige. Le Odle si compongono principalmente di due catene, le Odle di Eores e le Odle di Funes. Le cime più alte della catena sono il Sass Rigais e la Furchetta, entrambe a 3.025 metri. Alla base delle Odle di Funes, si può percorrere il cosiddetto “sentiero delle Odle” (in tedesco Adolf Munkel-Weg), che passa alla base settentrionale del gruppo.
Il Gruppo delle Odle (Geislergruppe o Geislerspitzen in tedesco) è una catena montuosa delle Dolomiti che assieme al gruppo del Puez costituisce la maggior parte del territorio del parco naturale Puez-Odle, contornato dalla val Badia, val Gardena e val di Funes, in Alto Adige. Le Odle si compongono principalmente di due catene, le Odle di Eores e le Odle di Funes. Le cime più alte della catena sono il Sass Rigais e la Furchetta, entrambe a 3.025 metri. Alla base delle Odle di Funes, si può percorrere il cosiddetto “sentiero delle Odle” (in tedesco Adolf Munkel-Weg), che passa alla base settentrionale del gruppo.
Geisleralm (il Rifugio alle Odle, 1996 m.)
L’Averau è una vetta delle Dolomiti Ampezzane alta 2.647 m, la più elevata del Gruppo del Nuvolau, posto in provincia di Belluno, 3 km a sud-est del passo Falzarego e 2 km a nord del passo Giau.
La Val Venegia è una vallata alpina del Trentino orientale, compresa nel parco naturale Paneveggio – Pale di San Martino. Si trova ai piedi delle Pale di San Martino, tra i rilievi del Cimon della Pala e del Mulaz. È attraversata dal torrente Travignolo.
Il lago d’Antermoia (2.496 m) è un lago d’origine glaciale nel massiccio del Catinaccio. Durante l’epoca delle glaciazioni il vallone d’Antermoia, al tempo in via di formazione, era modellato da un ghiacciaio, la cui lingua terminava in prossimità del lago. Il bacino è quindi di origine glaciale; a differenza molti laghi di siffatta origine che si prosciugano durante la stagione estiva, questo aggiunge alla più consistente alimentazione data dal disgelo le piccole sorgenti del Ruf de Antermoia, che scorre fino al lago in gran parte sottoterra e ne esce come emissario per andare a unirsi al Ruf de Udai.
Il lago d’Antermoia (2.496 m) è un lago d’origine glaciale nel massiccio del Catinaccio. Durante l’epoca delle glaciazioni il vallone d’Antermoia, al tempo in via di formazione, era modellato da un ghiacciaio, la cui lingua terminava in prossimità del lago. Il bacino è quindi di origine glaciale; a differenza molti laghi di siffatta origine che si prosciugano durante la stagione estiva, questo aggiunge alla più consistente alimentazione data dal disgelo le piccole sorgenti del Ruf de Antermoia, che scorre fino al lago in gran parte sottoterra e ne esce come emissario per andare a unirsi al Ruf de Udai.
Ra Gusela e Tofane si specchiano nella pozza
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