La notte del 7 settembre 2025 ha regalato al mondo uno degli spettacoli astronomici più suggestivi: un’eclissi totale di Luna, durata oltre un’ora, che ha trasformato il nostro satellite in una sfera di colore rossastro, la celebre “Blood Moon” ovvero la Luna di Sangue.
Un evento raro, non solo affascinante dal punto di vista scientifico, ma anche una grande opportunità per chi ama la fotografia notturna.
Cos’è successo?
1. Dinamica dell’eclissi e fasi temporali principali (orario UTC)
Affinché si verifichi un’eclissi, è necessario che la Luna si trovi in fase di plenilunio e in opposizione al Sole. Durante tale evento, infatti, la Terra si posiziona esattamente tra il Sole e la Luna, proiettando la propria ombra sul satellite terrestre.
Di seguito una rappresentazione grafica che illustra il percorso della Luna attraverso l’ombra della Terra durante l’eclissi totale del 7 settembre 2025 (l’ora italiana corrisponde a UTC + 2).

Facendo riferimento alla figura, l’ordine cronologico delle fasi principali è stato:
- Inizio fase penombrale: 15:28 — la Luna entra nella penombra terrestre
- Inizio fase parziale: 16:26 — la Luna entra nell’ombra più scura, l’umbra
- Inizio totalità (luna totalmente immersa nell’ombra): 17:30
- Massimo dell’eclissi: 18:11 — momento centrale dell’eclisse
- Fine totalità: 18:53
- Fine fase parziale: 19:56
- Fine fase penombrale: 20:55
Complessivamente, la totalità è durata circa 82 minuti (1 ora e 22 minuti), una delle durate più lunghe degli ultimi anni.
Una piccola curiosità: l’eclissi si è svolto circa 2,6 giorni prima del perigeo lunare (punto più vicino alla Terra), quindi la Luna appariva leggermente più grande del solito, amplificando leggermente l’effetto visivo.
2. Perché la Luna diventa rossa?
Durante la totalità, ma anche in fase parziale avanzata, solo la luce solare che attraversa l’atmosfera terrestre, filtrata dalla rifrazione selettiva dei colori, raggiunge la Luna, eliminando la luce blu e lasciando passare solo la porzione rossa dello spettro elettromagnetico. Questo fenomeno, noto come dispersione di Rayleigh, conferisce alla Luna il caratteristico aspetto rosso-arancio. E’ esattamente lo stesso processo che colora di rosso i tramonti tanto amati da noi fotografi. Nella figura seguente viene riportata una schematizzazione dettagliata di questo processo.

3. Alcuni scatti dell’evento
Per realizzare gli scatti fotografici, ho scelto come location i pressi del Castello di Torrechiara, al fine di immortalare l’evento astronomico insieme al paesaggio circostante e al maestoso castello.
A seguito di un’accurata fase di scouting effettuata nei giorni precedenti, mi sono recato sul luogo dell’evento con ampio anticipo. Ho quindi proceduto all’installazione di due fotocamere: una dotata di obiettivo grandangolare, finalizzata alla ripresa dell’evoluzione dell’evento nel suo contesto ambientale, con il castello a fare da sfondo; l’altra, montata su un astroinseguitore ed equipaggiata con un teleobiettivo, destinata all’acquisizione di immagini esclusivamente del nostro satellite. L’utilizzo dell’astroinseguitore ha permesso di effettuare esposizioni di 15 secondi nel momento di totalità, consentendo così la cattura di un maggior numero di dettagli a sensibilità ISO contenuta.
Nonostante la Luna sia divenuta visibile solo poco dopo le ore 20:30, in una fase già avanzata dell’evento, ho potuto comunque realizzare alcune riprese durante il periodo di totalità, concentrandomi in particolare sui brevi istanti in cui la Luna iniziava a riemergere, momenti che, a mio avviso, risultano maggiormente suggestivi.
Di seguito i risultati del mio lavoro:






Ho realizzato anche un video in TimeLapse di tutto l’evento: